C’è chi le trova guardandosi dentro, chi ha bisogno dei riflettori e chi le perde, momentaneamente o definitivamente. Le motivazioni sono qualcosa di più di una scintilla che innesca il fuoco, sono la legna che continua ad ardere anche a distanza di tempo, che alimenta il sacro ardore che smuove ogni nostro gesto quotidiano. Troppo? No, a settembre bisogna caricarsi, e in questo momento di ripresa dopo l’estate Olimpica c’è chi ha la scorta ancora piena, e viaggia già sereno verso nuovi obiettivi, e chi invece deve fare provvista.
Manuel Frigo
“Non è ancora il momento di lasciare questo meraviglioso mondo clorato a cui so di poter offrire ancora tanto” con queste parole, che chiudono un bel post su Instagram, Manuel Frigo ci comunica la volontà di non appendere ancora cuffia e occhialini al chiodo. Rimane in vasca così uno degli staffettisti più decorati della storia del nuoto azzurro (15 podi tra Olimpiadi, Mondiali ed Europei), che ha pensato a lungo al ritiro ma che ha deciso di provare ancora a dare il suo apporto, spesso determinante, alle 4x100 italiane. Si tratta di un’ottima notizia per noi e per il movimento velocità, che non perde un elemento che è stato, ed è ancora, traino per le nuove generazioni.
Niccolò Martinenghi
Come trovare motivazioni dopo aver vinto le Olimpiadi? Domanda difficile, dalla risposta troppo soggettiva per essere generalizzata in due righe. C’è chi decide di smettere, chi di prendersi una lunga pausa e chi invece rilancia per altri quattro anni. C’è chi invece esplora emozioni diverse, in mondi paralleli, come l’oro dei 100 rana Niccolò Martinenghi, impegnato alle sfilate della fashion week milanese, contenuto nel quale non sfigura affatto, anzi. Il varesino non ha mai nascosto il suo lato eccentrico, di amante dell’estetica e della moda, e coltivarlo con queste iniziative è un bene sia per il suo spirito che per gli occhi dei fan. Un modo particolare ma non meno efficace di trovare motivazioni nel mondo che ci circonda.
Ceccon, Morini e Tarantino
Aver vinto le Olimpiadi significa aver raggiunto l’apice della perfezione? No, anche se a volte ci si va molto vicino o, più probabilmente, si crede di esserci. Ecco quindi che cambiare prospettiva, anche se solo per qualche mese, può essere un’idea interessante, stuzzicante e soprattutto motivante. Come ampiamente previsto, Thomas Ceccon andrà per un periodo in Australia, per allenarsi con Melanie Marshall (ex coach di Peaty) e respirare l’aria di down under, proprio come fece Paltrinieri dopo Rio 2016. Al ritorno, insieme a coach Burlina, troverà Sofia Morini e Chiara Tarantino, che si scambiano motivazioni giornaliere nella loro amicizia da rivali e staffettiste perno del futuro italiano. Tutto verso Los Angeles 2028 dove, chissà, forse ci saranno anche i russi, che nel frattempo dichiarano che il dorso a Parigi, senza di loro, è stato di basso livello.
I fan del nuoto
Forse quelli che trovano meno motivazioni, in questo momento, sono i fan del nuoto, perché di piscina si parla tra il poco e il pochissimo, in un momento in cui, invece, ci sarebbe stato bisogno di alla spinta. L’atletica lo ha fatto, con le finali di Diamond League, che quantomeno sfruttano l’onda lunga dei Giochi prima che arrivi l’inverno. Il nuoto, invece, si chiude subito nel suo letargo, che avrà una piccola interruzione a fine ottobre con la World Cup in Cina e coi mondiali in vasca da 25 a Budapest, eventi che solitamente passano quasi inosservati (anche se questo’anno ci saranno i nostri e anche Marchand). Peccato, sarebbe bello non dovere per forza parlare di cose non motivanti ma tristi, come il gossip, o patetiche, come i reality show. Accontentarsi non dovrebbe essere la norma.
See you later!