Negli stessi giorni in cui esce un bel mini documentario su di lui, Thomas Ceccon ha rilasciato un’intervista nella quale risponde ad alcune domande interessanti a margine del Mare Nostrum. Le notizie che saltano fuori da queste dichiarazioni, rilasciate in un inglese che sta lentamente migliorando, sono altrettanto interessanti e meritano una riflessione. Ecco la #Fattidinuoto Weekly di oggi.
Seconda gara
Una delle curiosità più grandi intorno a Thomas Ceccon riguarda il suo programma Olimpico. Dato per scontato che tutto giri intorno ai 100 dorso, e che le staffette siano focali perché comunque in odore di medaglia, si era creato un piccolo caso intorno alla sua possibile seconda gara individuale, che alla data attuale non è ancora decisa.
Inizialmente sembrava che fosse indirizzato verso i 100 stile, che comunque sta allenando per la staffetta, ma che si è visto sfuggire quando, agli Assoluti, Leonardo Deplano ha ottenuto il secondo slot disponibile accanto ad Alessandro Miressi. Da lì, un rincorrersi di voci: maggiori indiziati sono da sempre i 200 dorso, distanza che oltre ad essere a lui congeniale presenta un panorama internazionale meno complicato dei 100 stile, ma c’erano voci anche sui 200 misti e sui 100 farfalla, questi ultimi da tenere conto anche in virtù di un possibile cambio nella staffetta mista (dove per ora latita il delfinista).
In questa breve intervista rilasciata a SwimSwam, Ceccon dice che ultimamente si è allenato molto per la distanza doppia del dorso e che, nonostante non nuoterà la gara al Settecolli, spera che nessun altro italiano faccia il tempo limite per le Olimpiadi, così da potervi partecipare lui stesso. Non chiude la porta nemmeno ai 100 farfalla, ma la direzione principale sembra presa: il programma Olimpico dovrebbe comprendere 100-200 dorso e tre o quattro staffette, nelle quali dovrà probabilmente nuotare anche in molti turni preliminari.
Scelta giusta o forzata?
Quella dei 200 dorso sembra da sempre la strada più vantaggiosa per Ceccon, anche se rimane chiaro che il focus principale resta quello di vincere i 100 dorso, tesi confermata anche da Cesare Butini in tempi non sospetti. Ma sarà una scelta consapevole o forzata? Ceccon li vuole fare davvero o per lui sono un ostacolo in un programma gare che è già molto ambizioso? Questa, forse, è la domanda centrale del discorso.
La leggerezza con la quale Ceccon dichiara di volersi qualificare non in vasca ma tramite una mancata qualificazione di altri è un indizio in questo senso. Si tratta di una frase detta in inglese, e forse con il sorriso in bocca, ma che sembra nascondere una non completa convinzione, una strategia che non mi è del tutto chiara. Il tempo limite da nuotare al Settecolli sarà ampiamente abbordabile (1.57.5) e potrebbe non necessitare di uno scarico così importante da compromettere la preparazione, soprattutto per un campione del suo calibro.
In un periodo in cui australiani e americani si cimenteranno nei ben più impegnativi trials nazionali, nei quali un minimo errore può escludere chiunque dalla convocazione Olimpica, sembra inverosimile che Ceccon possa avere timore di nuotare un 200 dorso a Roma, nel calore del pubblico amico e tra i compagni di squadra.
See you later!