Ciao e benvenuti a Fattidinuoto weekly, pensieri sparsi sulla settimana del nuoto.
Ci sentiamo il mercoledì e parliamo con calma di quello che è successo negli ultimi 7 giorni, gare ma non solo.
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-193 GIORNI A TOKYO
Se siete tra quelli che pensano che il 2020 sia stato l'anno più brutto dal secondo dopoguerra in poi, avete probabilmente le vostre buone ragioni. Per parlare solo di nuoto, la pandemia ha portato in dote la chiusura di palestre e piscine per buona parte dell'anno, con la conseguente e crescente difficoltà economica e sociale e l'incertezza sul futuro di tante realtà, che alla data attuale non sanno ancora quando e se potranno riaprire.
Poi l'impossibilità di allenarsi, la cancellazione della grande maggioranza delle gare nazionali ed internazionali, il rinvio delle Olimpiadi: c'è abbastanza materiale per dare al 2020 una corona con inciso "annus horribilis".
Non vorrei sembrare pessimista o addirittura catastrofista, ma chi ci dice che il 2021 sarà migliore? Tra i buoni propositi che ogni anno ci ripetiamo come un mantra, c'è anche quello di rimanere positivi, per affrontare il futuro con uno spirito leggero, e io ci voglio provare.
MA POI
Ma poi, un tranquillo martedì di gennaio, apro le news e vedo che Klete Keller era tra i manifestanti di Capitol Hill, e allora capisco che no, non si può stare tranquilli perché sembra non esserci limite al peggio. Per chi è troppo giovane per ricordare, Keller è stato uno stileliberista americano, colonna portante delle staffette anni 2000, oro olimpico sia ad Atene che a Pechino nella 4x200. Se ancora non vi viene in mente, pensate a Emiliano Brembilla, che nel 2000 è arrivato quarto nei 400 stile: a precederlo era proprio Keller, per un solo - fottutissimo - centesimo. A prescindere dalle idee politiche, ci può essere qualcosa di meno benaugurante di un campione olimpico che partecipa ad una rivolta capitanata da un tizio vestito da Jamiroquai vichingo?
Forse è meglio pensare ad altro, magari al fatto che forse si ricomincia con le gare, nel weekend con Ginevra e poi, se tutto va bene, Tyr Pro Series e a febbraio anche meeting di Milano. Dopo aver smaltito le vacanze - e molti anche ilCovid-19 - gli italiani non stanno più nella pelle e vogliono gareggiare: mai viste così tante stories di allenamenti, sedute di passo gara e gente sdraiata a bordo vasca dopo l'ultimo centrale. Ci voleva una pandemia per apprezzare anche i lavori pesanti? Rieccoci al lato positivo...
CHINA
Gare insomma, nuoto nuotato, finalmente. Per ora, solo i cinesi, per i quali non ho mai nascosto una certa fascinazione, dovuta al fatto che sia un mondo così lontano ed incomprensibile. Donne soprattutto: Zhang Yufei, 24"31 nei 50 stile e 56"06 nei 100 farfalla, Yang Junxuan 1’55’’65 nei 200, Yu Yiting nuovo WRJ nei 400 in 4’35’’94. Difficilmente collegheremo i nomi ai volti, probabilmente non li troveremo tutti alle Olimpiadi, sicuramente molti tiferanno contro, ma la Cina resta una realtà. Ed ora che c'è il reato di doping, chissà...
Stay positive, a mercoledì prossimo!