Se leggi Fattidinuoto Weekly, pensieri sparsi sulla settimana di nuoto, non rischi di rimanere indietro come se stessi facendo un 50 stile contro Dressel.
E in più, solo per gli iscritti, una piccola statistica esclusiva.
-179 GIORNI A TOKYO
Le Olimpiadi sono ancora in bilico e, alla data attuale, la certezza assoluta che si svolgano non c'è; ma in caso positivo l'Italia potrà portare, oltre che i propri atleti, anche le bandiere tricolori e l'inno nazionale. Con una manciata di firme apposte in extremis, il dimissionario governo Conte ha ridato al CONI l'autonomia richiesta dalla Carta Olimpica, evitando alla spedizione che andrà in Giappone (ed all'Italia tutta) una figuraccia che ci avrebbe paragonato, per tipologia di punizione, all'Ucraina di Lukashenko o alla Russia del doping di Stato.
Vado controcorrente: non sono così sicuro che la figuraccia sia stata evitata (abbiamo pur sempre messo una pezza nell'ultimo giorno disponibile ad una situazione che stallava da due anni), come non sono così sicuro che la punizione fosse poco meritata. Di certo non se la sarebbero meritata gli atleti , che avrebbero visto ridimensionare il sogno olimpico per come lo avevano immaginato, e nemmeno gli italiani appassionati di sport, perché vedere un nostro atleta senza i colori nazionali sarebbe stato, perlomeno, strano.
Ma qualcuno avrebbe meritato di venire ricordato come il responsabile della peggior figuraccia della storia del nostro sport. I rappresentanti di una politica che troppo spesso fa le cose per poi disfarle, che imposta ma non porta mai a termine, che ha come obiettivo principale la distruzione di ciò che ha fatto chi c'era prima, giusto per ingrassare il proprio consenso e tirare avanti. Senza programmazione, senza idee. Senza piani per il futuro.
PIANI B
Nel mondo dello sport, non manca chi invece cerca di programmare. Kieren Perkins, presidente di Swimming Australia, sta già pensando ad un piano B, per far nuotare i suoi in caso Tokyo venisse annullata, mentre James Gibson, head coach di Energy Standard, non riunirà la squadra in Turchia, ma seguirà i nuotatori con dei più sostenibili e sicuri programmi a distanza. Da Swimming USA arriva la notizia dello spezzamento in due dei trials di Omaha: invece che fare tutto in un'unica settimana, gli atleti verranno divisi in due concentramenti, con i meno forti che dovranno accontentarsi di gareggiare lontano dai probabili olimpici.
Anche il Canada prende una decisione a suo modo, storica, qualificando d’ufficio ben sei atleti senza farli necessariamente passare dai trials: Kylie Masse (100-200 dorso), Maggie MacNeil (100 farfalla), Sydney Pickrem (200 rana, 200-400 misti), Penny Oleksiak (200 stile), Taylor Ruck (100 stile) e Markus Thormeyer (200 dorso), ovvero l’ossatura della nazionale nordamericana. “Useranno le manifestazioni che riusciremo ad organizzare per prepararsi ai Giochi” ha detto John Atkinson, direttore della nazionale canadese, “si tratta di atleti che hanno ampiamente dimostrato il loro livello internazionale e dei quali non possiamo fare a meno.” Ci ricorda qualcosa?
TEMPI DURI
C’è chi ne ha vissuti, come Kyle Chalmers che è tornato in acqua dopo l’operazione al cuore e ha nuotato 48”55, lanciato, nei 100 stile, la gara in cui è campione olimpico in carica e nella quale lo attendiamo a fare sportellate con Caeleb Dressel, e come Rikako Ikee, che ha combattuto la leucemia ed ora nuota 55”35 nei 100 stile: impossibile non tifare per lei.
C'è chi di tempi duri ne dovrà presumibilmente vivere, come il neo-Presidente degli stati uniti Joe Biden, che ha incluso nel suo staff una ex nuotatrice, Jen Psaki, ex atleta del College William & Mary ed ora Segretario Stampa della Casa Bianca. A proposito di White House ed insediamento, non credo che questa settimana abbiate visto qualcosa di più bello di questo (forse sì, questo).
GIOVANI
Mentre Ilya Shymanovichdice che la sua rana "non infrange nessuna regola della FINA" ed è anzi "assolutamente favorevole all'uso delle prove televisive nelle competizioni", il 19enne giapponese Shoma Sato si piazza al quarto posto di sempre nei 200 rana con il crono (pazzesco) di 2’06”78, nuotato presumibilmente con una gambata molto più "larga" rispetto a quella del bielorusso. Un'altra diciannovenne, Kaylee McKeown, ci ha tenuto a ribadire il suo valore stampando due crono di tutto rispetto - 58”69 100 e 2’05”51 nei 200 dorso - e mettendo una certa urgenza a tutte le dorsiste del mondo che sognano un podio olimpico (Margherita Panziera compresa).
Parlando di nati nel 2001, anche in Italia ne abbiamo uno che fa parlare di sé, ed è Thomas Ceccon (foto di copertina by Fabio Cetti), autore del record italiano sui 50 farfalla in vasca corta e protagonista della statistica della settimana.
Prendendo in esame le 10 nazioni più competitive nei 50 farfalla in vasca da 25, Thomas Ceccon è il più giovane tra i primatisti nazionali in attività e, considerata l’età media dei vari primatisti al momento del record, sembra essere solo all’inizio di una - si spera - brillante carriera.