In una estate carica di eventi come non mai – e non è ancora finita, ci sono i Mondiali junior – ci sono anche delle manifestazioni che passano sotto traccia delle quali però è giusto parlare. Di questo e di qualche altra piccola stranezza si occupa oggi Fattidinuoto Weekly, la newsletter che ci tiene a non lasciarvi da soli nella settimana del rientro più pesante dell’anno.
DUEL IN THE POOL
È passato stranamente quasi inosservato, il Duel in the Pool, la sfida in vasca corta tra USA e Australia che è stata rispolverata dopo diversi anni, alla ricerca di un evento che potesse coprire la voglia di nuoto-spettacolo di tutti i fan orfani della ISL. La manifestazione è stata poco pubblicizzata e, a quanto sembra di capire sbirciando i social di molti appassionati USA, anche poco facile da vedere, il che ha un po' spento le attenzioni e smorzato gli entusiasmi. La vittoria è andata al Team USA, 309 vs 284 punti, e a giudicare da quanto si può leggere in giro sembra essere stato un evento divertente: staffette strane (2x200 vs 4x100 stile), un sacco di skins race ad eliminazione e punteggi abbastanza pazzi, con possibilità di giocarsi il jolly da doppio score in una prova scelta in precedenza. Peccato non averla vista.
VASCA CORTA IN AUSTRALIA, VASCA LUNGA IN RUSSIA
Il Sydney Olympic Park Aquatic Center ha ospitato i Campionati Australiani in vasca corta, e qualche bel tempino è venuto fuori. Su tutti, Kaylee McKeon, che ha nuotato la quinta prestazione all-time nei 200 dorso in 1.59.48, ma anche Kyle Chalmers, che ha vinto i 100 stile in 45.55 e i 200 in 1.40.98, e Lani Pallister al record Australiano nei 1500 con 15.24.63. registriamo anche la prima medaglia nazionale per Cody Simpson, che è giunto secondo nei 100 misti.
In Russia, invece, si sono svolte la Spartakiadi, manifestazione multi-sport organizzata in risposta all’esclusione degli atleti russi dalla maggioranza degli eventi sportivi di quest’anno, a causa dei noti motivi politici. Tra i risultati più interessanti, c’è la prova di Kiril Prigoda, che è sceso a 2.07.86 nei 200 rana battendo Anton Chupkov.
PREMI IN AUSTRALIA
Sono stati assegnati i premi di Swimming Australia, in un’annata che ha visto i dolphins protagonisti sia ai Giochi del Commonwealth che, anche se in formazione ridotta, ai Mondiali. La nuotatrice dell’anno è Mollie O’Callaghan, la giovanissima velocista che nel 2022 ha vinto i 100 stile sia a Birmingham che a Budapest, candidandosi come grande star emergente del nuoto mondiale. Nella stessa cerimonia è avvenuta l’induzione nella Hall of Fame di alcuni grandissimi del passato di down under, tra i quali Freddie Lane, il primo australiano vincitore dei Giochi, Shane Gould, tre volte oro Olimpico nei 100 stile, e Ian Thorpe. Allenatore dell’anno è Dean Boxall, tecnico di Ariarne Titmus.
RYAN LOCHTE E TWITTER
Se siete utenti di Twitter e vi state chiedendo perché la vostra timeline è intasata di notizie su criptovalute e NFT – quando voi ne ignoravate perfino l’esistenza – potrebbe esserci una spiegazione logica: sembra che Ryan Lochte abbia venduto il suo account da circa di 1 milione di follower ad una pagina di criptovalute, o che lo stesso sia stato hackerato. Per il momento non ci sono conferme o smentite di nessun genere, l’unico dato è che l’account stesso sta perdendo gradualmente i follower e, quindi anche il suo eventuale valore commerciale.
MATRIMONI E SUPER TEAM
Si sono sposate tutte in pochi giorni, Federica Pellegrini (per chi non lo sapesse con Matteo Giunta), Katinka Hosszù e Boglarka Kapas, la prima ritirata e le altre due in preparazione verso Parigi. Simone Manuel ha comunicato che ritorna ad allenarsi dopo un periodo di stop forzato, e lo farà con Bob Bowman: notizia molto interessante e positiva, che rilancia le quotazioni della più forte velocista americana proprio in vista di Parigi 2024.
Al gruppo dell’ex mentore di Michael Phelps si aggiunge anche il neo campione europeo Hubert Kos: all’Università dell’Arizona si alleneranno oltre a Kos e Manuel, Leon Marchand, Chase Kalisz, Jay Litherand, Regan Smith, Olivia Smoliga, Hali Flickinger e Allison Schmidt. Mamma mia.
See you later!