Sfruttiamo la relativa tranquillità di questa settimana per sparare 10 nomi (+1) per le Olimpiadi, presi da lontano e senza nessuna pretesa. Ma non i soliti, eh, perché a #Fattidinuoto Weekly piace complicarsi la vita.
USA
Gretchen Walsh: ancora si deve qualificare, tramite i temuti trials, ma la curiosità di scoprire se riesce a trasformare la sua incredibile e dominante carriera collegiale in qualcosa di eccellente anche in vasca da 50 è enorme. Il fatto che non sia scontato rende il tutto ancor più interessante.
Australia
Chelsea Gubecka: un nome forse sottovalutato, nonostante i già ottimi risultati raggiunti, per la vittoria della Swimming Marathon. Nuota bene, sa districarsi in gruppo e ha un buono spunto finale: io ci credo.
Gran Bretagna
Katie Shanahan: le manca il salto di qualità internazionale per affermarsi definitivamente tra le grandi, e quale momento migliore (o peggiore) che le Olimpiadi per stupire?
Cina
Zhang Zhanushuo: giovane, ancora poco conosciuto (rispetto ai già enigmatici compagni di squadra), il mezzofondista del 2007 potrebbe essere una bella sorpresa in un settore molto carico di personalità ed aspettative.
Giappone
Mitsui Airi: i 200 farfalla necessitano di nuove forze per essere ravvivati, e la ventenne giapponese potrebbe essere una spinta. Per ora è appena dietro alle favorite, ma con il miglioramento Olimpico potrebbe giocasi il podio.
Canada
Penny Oleksiak: non so nemmeno se si qualificherà, vedremo ai trials, ma non sono pronto per il crepuscolo dell’atleta canadese più decorata alle Olimpiadi, per di più a soli 24 anni. Spero abbia ancora qualche cartuccia.
Ungheria
Zalan Sarkany: un altro mezzofondista giovane (21), abbastanza atteso anche per i miglioramenti effettuati di recente, a testimonianza del fermento (dal nome scientifico di “effetto Paltrinieri”) che il settore ha ormai da qualche anno e in tutto il mondo.
Brasile
Maria Fernanda Costa: 200 e 400 stile donne non sono le specialità più aperte e semplici del programma, ma la brasiliana è in crescita e sarà curioso vedere come e se si potrà inserire nella lotta al vertice.
Germania
Melvin Imodu: più 50ista che 100ista, il tedesco si è qualificato in una gara che sembra impossibile anche per chi è già avvezzo ai podi importanti, figuriamoci per uno che non è mai nemmeno andato in finale. Ma mi piace come nuota, quindi voglio vederlo all’opera nei 100 rana.
Paesi Bassi
Marrit Steenbergen: il suo è un nome decisamente caldo, soprattutto dopo la vittoria inaspettata dei 100 stile a Doha 2024 in 52.26. Ripetere l’impresa è molto complicato, perché australiane e americane stavolta ci saranno, però non la toglierei dalla mischia.
Italia
Jasmine Nocentini: un pò il discorso di Gretchen Walsh, declinato sulla nostra realtà. Nocentini ha stupito agli Europei in corta e alle NCAA Finals, ora è attesa alla prova della lunga, dove potrebbe dare una spinta non indifferente alle staffette italiane.
See you later!